Chi

Dove

Come

Shared training Torino

CHI (descrizione del progetto, membri del direttivo):

Shared training torino è un progetto per la condivisione di training e pratiche legate al corpo e al movimento, rivolto a danzatori e performers professionisti o con competenze avanzate ed esperienza nel campo del movimento. 

E’ un progetto collettivo che si muove nell’ambito della danza contemporanea, avviato nel 2017 da danzatori e performer professionisti con base a Torino, riuniti in un gruppo informale. 

Shared training torino promuove la condivisione di proposte, strumenti e pratiche al fine di scoprire nuove modalità di lavoro, incontrare punti di vista diversi per sondare e approfondire le proprie competenze, confrontarsi con esperienze e approcci al lavoro molteplici. Accanto alla necessità di garantire un allenamento costante per il professionista, il progetto intende essere un’occasione per attivare e consolidare una rete professionale di artisti sul territorio, sia stabili che di passaggio. 

Le azioni del progetto si focalizzano sul garantire attività regolari di sharing training, in collaborazione con altre realtà e progetti del territorio per incrementare le possibilità di scambio e incontro tra artisti. 

Shared training torino è un progetto collettivo a cura di Francesco Dalmasso, Elisa D’Amico, Cristina Da Ponte, Claudia Adragna, Teresa Noronha Feio

DOVE (luoghi del progetto presenti e passati):

Lavanderia a Vapore – Centro di residenza per la danza / Casa Luft – Zerogrammi / Ex-Birrificio Metzger – CCCTO Centro Cultura Contemporanea Torino / Spazio Dilà / Spazionon c’è / TRAD Spazio Tradizioni / Cecchipoint Hub Multiculturale / Arti e Balletti – Centro per la danza / Giardino Forbito / Philoyoga / Performing Club / Cartiera – Ass. Tedacà / Officine Caos – Casa di Quartiere Vallette / Via Baltea 3 – Laboratori di Barriera / Bunker / Teatro Espace / Genè 5 / Spazio Liquido 

Gli incontri sono ospitati settimanalmente da spazi diversi della città di Torino. La scelta di ruotare su più spazi, invece di avere un unico luogo di riferimento, caratterizza il progetto fin dall’inizio. Questa modalità nomade permette di essere presenti in maniera diffusa sul territorio urbano, di raggiungere un maggior bacino di persone interessate e di avviare collaborazioni con una rete di soggetti che comprende spazi pubblici e privati, istituzionali e informali.

COME (modalità di accesso e fruizione, peculiarità, etica):

Organizziamo 1-2 incontri settimanali della durata di 2 ore, guidati a rotazione dai partecipanti e ospitati in spazi diversi della città di Torino. 

Si può partecipare sia proponendo un training da condividere con gli altri partecipanti, sia prendendo parte agli incontri per seguire le pratiche proposte. 

Alla base del progetto c’è la condivisione e lo scambio: i training e le pratiche sono la moneta di scambio. Nel concreto, chi guida un incontro può seguire altri due incontri a titolo gratuito. Un contributo di partecipazione libero viene richiesto per chi segue gli incontri e non intende proporsi per la conduzione. 

I contributi raccolti vengono utilizzati per esigenze organizzative o richieste da parte degli spazi che ci ospitano. 

Una modalità affine si applica anche nella relazione tra il progetto e gli spazi ospitanti, quindi fra la città e la comunità di professionisti. Sulla base di forme di collaborazione e patti di scambio, concretizzati in attività concordate e differenziate a seconda delle esigenze dei vari spazi, si è venuta a creare una rete di ospitalità fatta di spazi attivi sul territorio torinese che riconoscono il valore di sostenere la comunità di artisti professionisti. Una forma di economia circolare si instaura in modo diffuso per un territorio non statico che si rigeneri. 

La comunicazione passa attraverso i canali social (Facebook e Instagram) e occasionalmente attraverso newsletter o mail dedicate. 

Per proporsi per guidare il training, si può inviare la proposta all’indirizzo sharedtrainingtorino@gmail.com 

Fra le peculiarità del progetto c’è la relazione di collaborazione instaurata con il centro di residenza per la danza Lavanderia a Vapore e con lo spazio di coworking coreografico Casa Luft della compagnia Zerogrammi. 

Con questi due luoghi è stata attivata una collaborazione per cui agli artisti ospitati in residenza viene proposta la possibilità di guidare un incontro di shared training. Questo permette di intensificare gli scambi anche con artisti che sono di passaggio a Torino e, a questi artisti, di interagire con la comunità di danzatori del territorio. In particolar modo, negli anni si è valorizzata e intensificata l’intersezione con le traiettorie artistiche degli ricercatori e artisti ospiti del progetto Workspace Ricerca X. 

La nascita del progetto risponde alla necessità di formazione continua, che soprattutto per i danzatori freelance rappresenta una lacuna significativa del settore nel contesto italiano. Prevedere e garantire questo spazio e tempo dedicati al training e allo scambio è un’azione di auto-riconoscimento di alcune esigenze basilari della professione, da inserire all’interno di un insieme di attività che permettano e supportino l’attività professionale . 

Un ulteriore passaggio che abbiamo fatto nel tempo è stato lo spostamento del punto di vista, non unicamente direzionato verso la fruizione della proposta di training, partendo dall’esigenza del danzatore. Il momento del training è inteso anche come uno spazio fondamentale per avere a disposizione un numero consistente di persone con le quali testare delle proposte. 

In questo modo si sdoppia l’intenzione e la funzione: da un lato si partecipa ad un training, dall’altro si ha la possibilità di condividere del materiale in un ambiente in cui si generano riflessioni su quello che viene condiviso. 

Attraverso un momento dedicato allo scambio di feedback a fine training, il trainer/conduttore viene stimolato ad una presa di consapevolezza del proprio lavoro, relazionandosi ad un contesto più ampio, rispetto alle proprie fonti o riferimenti. Inoltre suggeriamo la possibilità di formulare alcune domande da rivolgere ai partecipanti, in modo che il feedback sia direzionato verso ciò che può essere utile raccogliere rispetto alla proposta.